I Racconti Incompiuti, per quanto riguarda la storia dell’intera Terra di Mezzo, sono una perenne fonte di informazioni che permettono di scoprire, ad ogni rilettura, particolari interessanti e sorprendenti.
In questo caso, vorrei soffermarsi su una.. nota del racconto di Aldarion ed Erendis, la nota 3, relativa ai primi viaggi dei Numenoreani nella Terra di Mezzo. Qui viene inserita una parte di un affascinante saggio filologico nel quale si descrive il primo incontro tra i Numenoreani e gli Uomini della Terra di Mezzo, una delle tante “storie inesplorate” della Seconda Era, centro della serie tv Gli Anelli del Potere.
Verso il 60 della Seconda Era, le navi numenoreane sbarcarono nella Terra di Mezzo, e i loro capitani strinsero amicizia con Gil-Galad, il re elfico del Lindon.
La notizia del loro arrivo “si diffuse rapidamente, e nell’Eriador gli Uomini furono pieni di meraviglia. Sebbene durante la Prima Era fossero vissuti all’Est, erano giunti alle loro orecchie voci della terribile guerra (…) ma nelle loro tradizioni non ne restava chiara traccia, ed essi ritenevano che tutti gli Uomini viventi in quelle remote terre fossero stati sterminati o travolti da grandi eruzioni accompagnate da incendi e maremoti”. Insomma, credevano di essere gli unici Uomini rimasti al mondo, e quando seppero dell’arrivo di questi Uomini furono convinti che fossero loro perduti parenti e chiesero a Gil-Galad il permesso di incontrarsi con quei marinai.
Allora avvenne quello storico incontro, “sui Colli Torrioni; ma vi parteciparono solo dodici Uomini dell’Eriador, tutti di grande coraggio e fermezza, perchè gran parte della loro gente temeva che i nuovi venuti fossero pericolosi spiriti dei Morti. Ma, quando ebbero di fronte i marinai, la paura li lasciò, sebbene per qualche istante restassero silenziosi, in reverente rispetto; chè, per quanto essi stessi fossero considerati possenti tra i loro simili, i marinai sembravano più signori elfici che Uomini mortali per aspetto e veste”. Ma non ebbero dubbi sulla loro parentela. I Numenoreani, da parte loro, “guardarono con lieta sorpresa gli Uomini della Terra di Mezzo perchè in Nùmenor si era creduto che quelli ivi rimasti fossero discendenti degli Uomini perfidi che, negli ultimi giorni della guerra contro Morgoth, erano stati da questi fatti venire dall’Est”.
Questi Uomini, invece, si dimostrarono parecchio diversi, volti “non adduggiati dall’Ombra, Uomini che avrebbero potuto benissimo vivere a Nùmenor e che non apparivano estranei se non per gli abiti e le armi”. Cercarono di parlarsi, dandosi reciprocamente parole di benvenuto. All’inizio non si capirono, e rimasero delusi; ma, “quando si furono amichevolmente mescolati, constatarono di avere in comune molte parole ancora chiaramente riconoscibili e altre per capire le quali bastava un pò di attenzione, e furono così in grado di conversare, sia pure stentatamente e solo di cose semplici”. Un passo a mio parere bellissimo, che mostra come in Tolkien l’incontro, la comprensione, il dialogo nascano sempre dal tentativo di trovare parole comuni in lingue da lungo tempo separate a causa degli eventi storici.
Un breve passo che come sempre spalanca squarci di storia, ma è interessante anche in relazione alla serie Tv Gli Anelli del Potere, dato che Halbrand, uno dei personaggi Umani inventati per la serie, arriva a Nùmenor dalla Terra di Mezzo, e una delle ipotesi più attendibili indica la sua provenienza proprio dall’Eriador.
Che gli sceneggiatori si siano ispirati a quei dodici uomini che incontrarono i Numenoreani? Non lo sappiamo con certezza, ma è un’ipotesi affascinante e credibile, a parer mio, dato che il passo sembra implicare che qualcuno di quei dodici sia stato invitato ad andare a Nùmenor ad apprendere cultura e uso delle armi, visto che i Dunedain pensavano che avrebbero potuto “benissimo vivere a Nùmenor”. E Halbrand si trova proprio a Numenor, a un certo punto. In una immagine promozionale lo vediamo indossare una armatura di Numenor e nel teaser esercitarsi al combattimento. Sarebbe una scelta molto intrigante, che parte dai testi per dare concretezza al mondo della Seconda Era.