Asimov e Tolkien: un legame sorprendente

 

Questo post è un pò particolare, e vuole svelare un aspetto della letteratura del 900 conosciuto da pochi: lo stretto rapporto tra Isaac Asimov e J.R.R Tolkien.

Intanto, le coincidenze: Asimov nasce un 2 Gennaio(1920)  e Tolkien un 3 ( 1892)… ma a parte gli scherzi, è significativo che Fondazione, il primo volume di Cronache della Galassia, esca nel 1951, negli stessi anni in cui stava venendo alla luce Il Signore degli Anelli.

Eppure, non è una semplice coincidenza numerica, perchè anche l’opera di Asimov, benchè parta da presupposti e fonti diverse- la tradizione ebraica, la fantascienza dei primi del 900 e la filosofia della storia-  riesce a porsi le stesse domande e a coltivare le stesse aspettative di quelle di JRRT: il potere che degenera, il rapporto tra morte e vita, la pericolosità dell’uso di alcune sapienze: basti pensare, in Io Robot, all’ambiguità delle Leggi della Robotica,nate con un intento positivo, ma spesso sfociate in pericolo ( “Niente è malvagio fin da principio, nemmeno Sauron lo era”: ricordate?”); in Fondazione, inoltre, c’è la figura di Hari Seldon, lo storico-matematico le cui azioni portano benefici al futuro, lavorando nell’ombra e con lo scopo di prevenire la rovina della Galassia dopo la caduta dell’Impero: non tanto diverso dalla missione di uno Stregone di nostra conoscenza.

Per non parlare delle diffidenze e delle ostilità tra le due diverse “razze” che hanno popolato l’Universo, i Coloni- discendenti dei Terrestri- e gli Spaziali, che da tempo hanno rinnegato la loro eredità terrestre. Due realtà umane che vivono il rapporto con lo spazio in maniera completamente differente, e che possono ricordare il diverso modo di concepire il mondo e i conflitti tra Elfi e Nani.

Naturalmente, Tolkien e Asimov sono diversi in quanto a radici culturali: Tolkien era profondamente cattolico, e Asimov ateo, eppure la ricerca di senso al mondo è un qualcosa che accomuna tutti, e che si creda in Dio o meno le domande sono in  fondo le stesse.

Entrambi, inoltre, per molto tempo, sono stati derubricati a letteratura d’evasione, perchè si occupavano di mondo inventati o quantomeno “modificati”: eppure oggi si può proprio dire che la letteratura fantastica, nel Novecento, è stata quella che è riuscita a continuare a porsi le grandi domande. 

Tolkien e Asimov, in modi diversi, si sono inoltre dovuti confrontare con due grandi traumi: la Grande Guerra per Tolkien e l’era Atomica per Asimov, e tutti e due hanno concretizzato i fantasmi di quei due traumi in personaggi totalmente devastati al loro interno: i Nazgul per Tolkien, spettri consumati da manufatti della Tecnica, e gli Eterni per Asimov, completamente ciechi di fronte all’umanità, totalmente assorbiti come sono dalla ricerca tecnologica ( nel romanzo “La fine del’eternità”). 


Ma la cosa più interessante di questo rapporto a distanza tra i due  è la sincera stima e interesse che Asimov nutriva verso Tolkien: “J. R. R. Tolkien morì il 2 settembre 1973. A quell’epoca ero a Toronto per partecipare alla 31a Convention Mondiale di Fantascienza e fui profondamente colpito dalla notizia… Tuttavia lo stesso giorno della sua morte vinsi il premio Hugo per il mio romanzo Neanche gli Dei e non potei fare a meno di sentirmi felice. Avevo già letto tre volte Il Signore degli Anelli di Tolkien prima della sua scomparsa (e da allora l’ho riletto una quarta volta) e poiché ogni volta l’avevo apprezzato sempre maggiormente, capii che il solo modo per scusarmi della mia felicità in quel triste giorno era quello di scrivere un racconto in memoria di Tolkien. Così scrissi Nothing Like Murder” (ISAACASIMOV, More Tales Of The Black Windowers, 1979; tr. it. Largo ai Vedovi Neri. Dodici inviti a cena con il mistero, ed. Rizzoli, Milano 1982, pp. 137 – 138).
Ma non è finita qui: lo stesso Tolkien, benchè anti-tecnologico, aveva affermato di apprezzare le opere di Asimov, nella lettera a Charlotte e Denis Plimmer, del 1967 ( n.294 delle Letters): JRRT dice testualmente: “Mi piace la fantascienza di Isaac Asimov“.
Insomma ora certe coincidenze non sembrano più tanto tali.

No?

Author: Pierluigi

ho una passione di vita: la scrittura! amo la letteratura, quella inglese in particolare, Tolkien e Dickens su tutti! Ho 32 anni e come tanti, nonostante le lauree, faccio fatica ad avere un lavoro stabile.. ma non mi scoraggio!

2 thoughts on “Asimov e Tolkien: un legame sorprendente”

  1. Davvero interessante! Non ero a conoscenza di questo “link” tra i due scrittori. Senza dubbio la fantascienza e il fantasy si sono imposti come il gente migliore, insieme forse anche all’horror e alla narrativa storica, per affrontare tematiche spirituali e fondamentali che altrimenti farebbero fatica ad arrivare al lettore nella loro sconvolgente portata. È un peccato, però, che molti di questi libri si siano adagiati ad alcuni standard cinematografici.
    Grazie per l’interessante articolo! Lo ribloggo sul mio sito 😉
    A presto

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    1. grazie! sono contento di aver destato il tuo interesse, e continua a seguirmi! io seguirò il tuo blog! Sì hai ragione, troppo spesso questi libri vengono “annebbiati” dalle semplificazioni cinematografiche, anche validissime ma pur sempre semplificazioni.. vorrà dire, per citare Peter Jackson, “guardate i film e poi tornate a leggere i libri. Io lo faccio sempre”

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