Elrond, o la scelta impossibile

Uno dei personaggi centrali de Il Signore degli Anelli – e di tutta la storia della Terra di Mezzo- è sicuramente Elrond Mezzelfo, il Signore di Gran Burrone, “potente tanto tra gli Elfi che tra gli Uomini“.

Al di là del suo ruolo centrale come “profeta” degli eventi che avrebbero riguardato il popolo Hobbit o il ritorno di Sauron, io vorrei concentrarmi qui su un aspetto molto particolare delle sue vicende, un particolare che non viene mai sottolineato abbastanza: il conflitto interiore che questo Saggio si porta dentro, e che lo costringe all’interno di un cerchio fatto da due scelte impossibili, che in fondo portano alla stessa cosa: il tramonto degli Elfi e l’addio a sua figlia Arwen.

Elrond, infatti, è già “diviso” a causa della sua stessa natura: egli infatti è sia Elfo che Uomo, in quanto nipote di Tuor, Uomo, e figlio di Earendil, figlio di Tuor e dell’Elfa Idril, le figure che tanto ebbero peso nelle ultime vicende della Prima Era.

Elrond e suo fratello Elros, in quanto figli di tali genitori, alla fine della Prima Era vengono posti di fronte a un a scelta: essere Elfi o Uomini, dare avvio a una stirpe- che sarebbe stata quella di Nùmenor- se avessero scelto la mortalità umana, o essere i difensori della Terra di Mezzo, custodi delle tradizioni e della memoria di una stirpe gloriosa e antica, che avendo passato l’esperienza di dolori ed errori avrebbe potuto insegnare molto al mondo.

Elros scelse di essere Uomo, ed Elrond Elfo: ma in realtà, a mio avviso, nessuna di queste scelte implicò il rifiuto dell’altra, perchè Elros portò lo spirito Elfico nel sangue Umano, ed Elrond avrebbe sempre avuto con sè l’amore, l’accoglienza e il rispetto per la stirpe degli Uomini, accogliendoli sempre nella sua casa, e dando rifugio agli ultimi eredi dei Re, nell’attesa del giorno in cui uno di loro avrebbe riunito i Regni dispersi degli Uomini.

La scelta “non scelta” di Elrond si vede, a mio avviso, nel fatto che è proprio sua figlia Arwen a compiere la stessa scelta di Luthièn Tinùviel, cioè quella di amare un Uomo mortale e di abbracciare a causa sua la mortalità, decretando la separazione definitiva tra sè e il suo popolo, ma sopratutto tra lei e suo padre.

Una separazione dolorosa e straziante, questa, che Tolkien nasconde tra le righe del suo solito stile “non detto”, e che ritroviamo nelle Appendici de Il Signore degli Anelli, quando leggiamo della storia di Aragorn ed Arwen, all’interno del  dialogo in cui Aragorn manifesta ad Elrond i sentimenti per sua figlia:

“Ma improvvisamente la capacità di preveggenza della sua gente si destò in lui, ed egli disse:”Messere Elrond, si avvicina ormai la fine della tua vita nella Terra di Mezzo, e ai tuoi figli toccherà scegliere fra lasciare te o lasciare questi luoghi”.
“È vero”, disse Elrond. “L’ora si avvicina, benché debbano ancora trascorrere molti anni degli Uomini. Ma non vi sarà scelta per Arwen, la mia adorata, a meno che tu, Aragorn, figlio di Arathorn, ti metta fra noi e costringa uno dei due, te o me, a un’amara separazione oltre la fine del mondo. Tu non puoi sapere ancora che cosa sia meglio desiderare, per me”.

Sospirò, e dopo qualche minuto, guardando gravemente il giovane, gli disse: “Gli anni porteranno ciò che vorranno portare. Non riparleremo più di ciò prima che ne siano trascorsi molti altri. I giorni si rabbuiano, e il male incombe”.
Allora Aragorn si congedò affettuosamente da Elrond”. 

Non credo sia mai stato analizzato con la giusta attenzione questo dialogo, da cui traspare, se letto con attenzione, dolore, orgoglio, tristezza, affetto e comprensione: due grandi esseri umani che si amano e si stimano, ma che si vedono costretti a cercare la propria felicità negandola all’altro.

Uno dei due dovrà necessariamente scegliere, sembrerebbe; ma in realtà, l’unico che è costretto a scegliere è Elrond, e la sua è una scelta impossibile e straziante: impossibile perchè un padre come lui non può negare la felicità a sua figlia e a un giovane che ha cresciuto come figlio; straziante, perchè si rende conto che la realizzazione delle sue speranze verso questo giovane uomo, visto come uno di coloro che riuscirà finalmente a sconfiggere Sauron, è anche la fine della sua vita assieme a sua figlia: Elrond sa bene che il meglio per sua figlia è l’amore di quest’uomo, ed egli non può e non vuole mettersi tra loro; ma allo stesso tempo, la consapevolezza che la scelta di Arwen comporta il loro non rivedersi mai più è un peso veramente grande da sopportare, persino per uno come lui.  Le parole di Elrond, “Tu non puoi sapere ancora che cosa sia meglio desiderare, per me”, mostrano il dissidio interiore di questo straordinario personaggio, che non sa cosa augurarsi per il futuro, benchè dentro di sè, così preveggente com’è, sappia già quale sarà il destino di tutti loro e la scelta impossibile che sarà costretto a fare. Il suo dolore però è grande, e lo vediamo narrato in un passo successivo, nel quale vediamo inoltre Elrond ammonire Aragorn: l’amore comporta responsabilità e protezione, e non può essere preso alla leggera:

“Quando Elrond apprese la scelta della figlia rimase silenzioso, benché il suo cuore soffrisse e trovasse il dolore a lungo temuto assai diffìcile a sopportare.
Ma quando Aragorn tornò a Gran Burrone egli lo chiamò a sé e gli disse:
“Figlio mio, verranno degli anni durante i quali ogni speranza svanirà, e ciò che seguirà non mi è chiaro. E ora un’ombra ci separa. Forse è stato deciso così, che il regno degli Uomini possa venire restaurato soltanto se io me ne andrò. E poiché ti amo come mio figlio ti dico: Arwen Undómiel non diminuirà lo splendore della sua vita per un motivo futile. Ella non sarà la sposa di alcun Uomo a meno che questi non sia al tempo stesso Rè di Gondor e di Arnor.
Anche in tal caso la nostra vittoria non potrà recare a me altro che dolore e una triste separazione… ma a te e a lei la speranza di qualche tempo di gioia.
Ahimè, figlio mio! Temo che il Fato degli Uomini sembrerà ad Arwen arduo da affrontare, alla fine”.

Questo, a mio avviso, è uno dei passi più belli di Tolkien, e possiamo chiaramente percepire il dolore misto a gioia: Elrond sa che per sua figlia l’amore di Aragorn è garanzia di felicità, ma anche di dolore, perchè la sua scelta di rinunciare alla sua essenza Elfica non potrà essere indolore, nè senza conseguenze.

Una grande felicità comporta anche grande dolore, sembra dirci Tolkien, perchè questa è la vita.

 

 

Author: Pierluigi

ho una passione di vita: la scrittura! amo la letteratura, quella inglese in particolare, Tolkien e Dickens su tutti! Ho 32 anni e come tanti, nonostante le lauree, faccio fatica ad avere un lavoro stabile.. ma non mi scoraggio!

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